Può essere faticoso elargire tempo, rispetto e risposte affettuose a un bambino quando si è esausti. Forse perché vi sentite davvero stanchi, o perché avete la sensazione che i vostri genitori non vi abbiano concesso niente di tutto questo. In merito a quest’ultimo motivo dovete sapere che per dare il nostro sostegno genitoriale dobbiamo prima averlo ricevuto.
Detto questo, rimarrete probabilmente stupiti scoprendo quante riserve di energia troverete e quanto a lungo sarete in grado di continuare. Ma non può durare all'infinito, quindi, se vi sentite stremati cercate un sostegno. Può trattarsi di un aiuto pratico che vi renda più liberi dagli impegni e vi permetta di prestare maggiore attenzione al bambino, o magari che vi permetta di riposare, o ancora potrebbe essere qualcuno che vi ascolti e accolga le vostre emozioni come, ad esempio, uno psicologo dello sport. In quest'ultimo caso contattateci senza problemi, è importante, infatti, avere un luogo dove affrontare ed elaborare le situazioni difficili e farle esplodere a spese dei figli.
Ma fermatevi un attimo, concedetevi del tempo e provate a mettere in pratica questo esercizio. Ragionate e rispondere a questa "semplice" domanda: di quale sostegno avete bisogno?
Scrivete il vostro nome o disegnate un simbolo che vi rappresenti al centro di un foglio. Intorno a voi, scrivete o disegnate la vostra rete di sostegno. Pensate a chi vi sosterrà nei momenti di difficoltà e su chi potete veramente contare.
Se vi rivolgete a qualcuno, se cercate un supporto, non è perché siete un “buon” o “cattivo” genitore, ricordate che ciascuno fa del suo meglio. Un bambino, invece, non ha idea di come sia essere un genitore. A dire il vero non è neanche mai stato un bambino, tutto quello che vive è una prima esperienza. È quasi impossibile immaginare come possa essere, ma cercate di tenerlo presente, perché la prima esperienza di qualsiasi cosa forma l'impressione più profonda, e molto dipende dall’attaccamento che avrà con voi genitori.
Nello specifico, vi sono 4 stili di attaccamento principali:
1) sicuro, se le vostre esigenze di vicinanza e sostegno avevano in genere una risposta adeguata;
2) insicuro/ambivalente, se, quando eravate piccoli, gli altri rispondevano ai vostri bisogni in maniera discontinua, se spesso dovevate strillare forte e a lungo per attirare l'attenzione, senza la certezza di ottenerla;
3) insicuro/evitante, se spesso vi hanno lasciato piangere forte, per lo più senza rispondervi, facendovi credere di non poter contare sugli altri, a tal punto da non sentirvi compresi;
4) disorganizzato, se invece che venire incontro alle vostre esigenze e bisogni avete dovuto soddisfare quelli di altri, a volte approfittandosi di voi o addirittura facendovi del male fisico.
Per aiutarlo, quindi, dovrete considerare qual è stato il vostro stile di attaccamento nei confronti di chi vi accudiva da piccoli. Se non avevate un legame solido, e in mancanza di empatia e sintonia immediate, dovrete essere più ponderati e cauti nel vostro atteggiamento verso il bambino così da provare a formare un legame. Infatti, se riusciamo a renderci conto di tutti i possibili effetti e pregiudizi della nostra cultura ed educazione, possiamo porvi rimedio per arrivare a un modo di procedere più funzionale.
Sei un genitore di un ragazzo o una ragazza che pratica sport? Vuoi saperne di più su come gestire le difficoltà che incontrate quotidianamente?
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