I genitori svolgono un ruolo essenziale nello sport giovanile, non solo investendo tempo e risorse nell'esperienza sportiva dei propri figli, ma fornendo anche supporto emotivo e sicurezza (Fredricks e Eccles, 2004; Dunn et al., 2016; Strandbu et al., 2019). Tuttavia, molti genitori non sono in grado di gestire le pressioni e le emozioni che questo comporta, e denunciano, con l’aumentare delle responsabilità, timori e insicurezze circa la possibilità di mostrare comportamenti che potrebbero avere un impatto negativo sulla carriera del proprio figlio.
Infatti, i genitori riferiscono ansia quando i loro figli sono al centro dell'attenzione, si sentono confusi quando vedono altri genitori litigare e preoccupati quando lo sport ha un impatto negativo sul tempo che la famiglia può trascorrere insieme (Sutcliffe et al., 2020). Inoltre, due terzi dei genitori prova rabbia mentre guarda i loro figli gareggiare (Omli e LaVoi, 2012), e secondo Kovacs e colleghi (2022) questo può dipendere dalle aspettative elevate che hanno nei confronti dello sport e dei loro figli, nonché dall'atteggiamento e dal comportamento di altri genitori e allenatori (Harwood e Knight, 2009). Infatti, anche gli allenatori sono fonte di emozioni negative e stress per i genitori, dove da un lato c’è chi li giudica per le scarse competenze tecniche, e dall’altro chi invece per gli atteggiamenti negativi fuori dal campo (Legg e Rose, 2022).
Ulteriori ricerche hanno suggerito che il livello di stress dei genitori aumenta con l'età dei loro figli, il che può essere collegato alla posta in gioco e ai risultati sportivi (Burgess et al., 2016; Harwood et al., 2010; Wiersma e Fifer 2008). Infatti, il periodo di selezione e specializzazione potrebbe essere fonte di stress sia per l'atleta che per la famiglia (Neely et al., 2017).
Secondo Legg e Rose (2021), una spiegazione plausibile per la costante negatività correlata alle emozioni dei genitori è la maggiore pressione nel cercare di essere "perfetti", un'aspettativa diventata un "dovere morale" e che vede il coinvolgimento nello sport come parte di uno sforzo complessivo per far crescere al meglio il proprio figlio (Coakley, 2006; Stefansen et al., 2018).
Dati questi fattori, non sorprende che i genitori provino una serie di emozioni legate al loro ruolo nello sport giovanile. La ricerca esistente supporta anche un legame tra le emozioni di un genitore e quelle del figlio, dove la regolazione emotiva di un bambino si sviluppa nel contesto di relazioni strette, e in particolare tra genitore e figlio (Bell e Calkins, 2000). Inoltre, i genitori non solo aiutano i bambini a elaborare le emozioni, ma quest’ultime possono anche essere trasmesse, ricambiate e coregolate tra genitore e figlio, giorno dopo giorno, attraverso dei modelli emotivi (Butler, 2011). Ad esempio, è attraverso le loro interazioni dopo le competizioni o l'allenamento (ad es., durante il viaggio in macchina verso casa), che i genitori hanno l'opportunità di influenzare il modo in cui il loro bambino elabora cognitivamente e affronta i fattori di stress o le avversità che potrebbe aver vissuto durante il match (Tamminen e Holt, 2012; Tamminen, McEwen, e Crocker, 2016; Neely et al., 2017).
Pertanto, comprendere le emozioni dei genitori e creare programmi che creino esperienze emotive positive per i genitori può essere la chiave per sostenere un'esperienza giovanile positiva. Tuttavia, è importante sottolineare che questo non significa che le persone non dovrebbero sperimentare esperienze emotive, cognitive e comportamentali avverse durante situazioni stressanti (Howells et al., 2017); piuttosto che sarà l'elaborazione cognitiva e la gestione delle difficoltà stesse a determinare percezioni positive di cambiamento e crescita personale nel tempo (Tamminen e Neely, 2016). Una migliore comprensione delle emozioni dei genitori, nonché un lavoro sull’intelligenza emotiva (cioè la capacità di riconoscere, esprimere, comprendere e gestire le proprie e altrui emozioni), potrebbe portare a cambiamenti nel contesto sportivo e a miglioramenti nell'esperienza dei genitori e dei giovani atleti.
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BIBLIOGRAFIA
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Burgess, N. S., Knight, C. J. & Mellalieu, S. D. (2016). Parental stress and coping in elite youth gymnastics: an interpretative phenomenological analysis. Qualitative Research in Sport, Exercise and Health, 8(3), 237-256.
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