La qualità educativa dello sport è fortemente influenzata dal modo in cui agiscono gli adulti che lo circondano; genitori e allenatori possono contribuire a rendere i luoghi ei tempi dello sport due dimensioni significative della loro esperienza educativa (Mantegazza, 1999). Le informazioni, i pensieri e le emozioni che la famiglia costruisce intorno all'esperienza sportiva dei bambini plasmano lo sport ogni giorno. Il ruolo dei genitori è un valore che influenza la partecipazione sportiva e per questo le relazioni che lo sport costruisce con il “fuori”, in termini di corresponsabilità educative, sono aspetti da chiarire e da porre al centro della formazione in ogni contesto sportivo.
Date queste premesse, nel mondo sportivo sono stati testati diversi programmi di educazione dei genitori, partendo dal presupposto che chi segue un proposta di apprendimento mirato può modificare la qualità del proprio coinvolgimento e, di conseguenza, avere un impatto sulla partecipazione sportiva dei figli.
Ad esempio, Dorsch e colleghi (2016) hanno sviluppato un programma che potrebbe aumentare la motivazione, la salute e il benessere dei bambini, nonchè ridurre la percezione di stress. Gli autori, hanno strutturato una guida per genitori sportivi e una serie di seminari basati su 7 aree differenti:
la partecipazione allo sport giovanile: che ha focalizzato l'attenzione dei genitori sui motivi per cui i bambini praticano sport e sui motivi per cui lo abbandonano;
il modello di sviluppo: che si è concentrato sui processi di sviluppo che i bambini attraversano durante la crescita nello sport giovanile;
i tassi di partecipazione: per sottolineare quando i bambini fanno sport durante il periodo delle scuole superiori e dell'università;
la comunicazione: che offriva ai genitori strategie per comunicare con i propri figli, con altri genitori e con gli allenatori nello sport;
come lavorare con gli allenatori: dando ai genitori suggerimenti di atleti e allenatori su come e quando comunicare e offrire feedback;
il comportamento dei genitori sportivi: che ha fornito ai genitori gli strumenti per essere coinvolti efficacemente nelle esperienze sportive dei propri figli;
la genitorialità sportiva positiva: che si è concentrata su strategie genitoriali di supporto, soddisfacendo le esigenze emotive dello sport, creando relazioni sane e scegliendo ambienti sportivi appropriati per i bambini.
Tuttavia, è da tenere presente che uno dei modi in cui i genitori sembrano imparare a comunicare nello sport con i propri figli è attraverso i processi di socializzazione con gli altri genitori nel contesto sportivo (Dorsch, Smith e McDonough, 2015). Dunque, è importante educare i genitori sulle varie fasi di sviluppo degli atleti e su ciò che è considerato un comportamento desiderabile all'interno di ciascuna di esse. Infatti, nelle prime fasi di sviluppo, i genitori possono utilizzare lo sport come mezzo per comunicare con i propri figli, trascorrere più tempo con la propria famiglia e interagire con le altre famiglie della comunità (Dorsch et al., 2015).
Pertanto, è importante incoraggiare i genitori a impegnarsi in comportamenti di supporto per promuovere esperienze sportive positive nelle varie fasi di sviluppo e accompagnarli attraverso dei percorsi educativi mirati. Ad esempio, attraverso la pratica riflessiva di Gibbs (1988), è possibile migliorare la propria consapevolezza riguardo alle modalità comunicative e incoraggiare le persone a convertire le nuove conoscenze in azione e cambiamento grazie ad un'autovalutazione critica.
Per questi motivi gli interventi con i genitori dovrebbero consistere in una breve componente educativa che metta in evidenza l'importanza dell'argomento per poi dare l’opportunità di impegnarsi con le informazioni apprese e applicarle nel proprio contesto familiare e sportivo. Trovare un modo per rispettare i desideri e i ruoli di tutte le parti, ottimizzando il benessere e lo sviluppo personale, sociale e intellettuale del giovane atleta, mantenendo un equilibrio tra questi elementi, è la sfida che gli Psicologi dello Sport dovrebbero riuscire a portare avanti.
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BIBLIOGRAFIA
Dorsch, T. E., Smith, A. L., Wilson, S. R., & McDonough, M. H. (2015). Parent goals and verbal sideline behavior in organized youth sport. Sport, Exercise, and Performance Psychology, 4(1), 19-35.
Dorsch, T. E., Lowe, K., Dotterer, A. M., & Lyons, L. (2016). Parent involvement in young adults’ intercollegiate athletic careers: Developmental considerations and applied recommendations. Journal of Intercollegiate Sport, 9, 1-26.
Gibbs, G. (1988). Learning by doing: A guide to teaching and learning methods. Oxford: Further Education Unit.
Mantegazza, R. (1999). Con la maglia numero 7. Le potenzialità educative dello sport nell’adolescenza. Unicopli, Roma.
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