I genitori nello sport oggi: quali novità?
Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l’interesse nei confronti dei genitori e del ruolo che ricoprono nello sport giovanile, fornendo spunti interessanti in merito a quali siano i fattori di stress, le esperienze, i comportamenti positivi e negativi associati alla genitorialità (Holt e Knight, 2014), nonchè quale sia il loro livello di coinvolgimento ottimale (Brackenridge et al., 2004; 2005).
Ad esempio, diverse ricerche (vedi Harwood e Knight, 2015) hanno evidenziato che il sostegno e l'incoraggiamento dei genitori sono positivamente associati alla competenza, al divertimento, alla motivazione, e all'autonomia dei bambini.
Tuttavia, i genitori possono avere anche un impatto negativo perché da una parte rischiano di far emergere ansia da prestazione nei figli, attraverso critica verbale, atteggiamenti conflittuali e manifestazioni di rabbia durante le competizioni, dall’altra di creare confusione mostrando comportamenti incoerenti tra ciò che dicono ("Non importa il risultato, basta che ti diverti") e come si comportano (ad esempio si arrabbia dopo una sconfitta).
Esistono comportamenti totalmente inadeguati?
Tuttavia, per quanto sembri logico concludere che certi comportamenti dei genitori siano in assoluto negativi, il loro coinvolgimento è molto più complesso. Ad esempio, alcuni comportamenti (presenza, consigli, incoraggiamento, supporto emotivo) possono avere un effetto positivo durante la prima infanzia, ma successivamente portare a conflitti con l’allenatore e/o con gli atleti (Lauer et al., 2010).
Secondo Keegan e colleghi (2010), i genitori (così come allenatori e compagni) possono influenzare:
l’intenzione di fare sport;
l’impegno e il divertimento;
l’interesse per l’apprendimento di nuove abilità;
Comportamenti che influenzano i figli
Inoltre, attraverso le loro convinzioni e comportamenti i genitori insegnano ai bambini valori e abilità trasferibili nella vita quotidiana (Gottzen e Kremer-Sadlik, 2012), e forniscono loro esperienze che influenzeranno le loro scelte e gli obiettivi futuri (Fredricks e Eccles, 2005). Dohme e colleghi (2020) hanno individuato 4 comportamenti volti ad influenzare le abilità e caratteristiche psicologiche dei loro figli:
Parlare in modo informale, utilizzando metafore o storie per spiegare valori, come la competitività e la fiducia in sé stessi;
Creare intenzionalmente opportunità di apprendimento, guardando ad esempio partite insieme per osservare, commentare e discutere i comportamenti dei giocatori, senza tuttavia sostituirsi agli allenatori;
Consentire agli atleti di fare il possibile, adottando uno stile genitoriale autorevole o di supporto all'autonomia per ottimizzare il loro coinvolgimento nello sport;
Promuovere relazioni tra pari vantaggiose, incoraggiando intenzionalmente le amicizie che possono avere un'influenza positiva sullo sviluppo dei loro figli.
Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, la natura informale e non guidata di questo tipo di comportamenti a volte ha portato i genitori a rafforzare messaggi sbagliati e a conseguenze indesiderate.
Cosa possiamo fare?
Concludendo, dato l'impatto che i genitori possono avere sulle esperienze sportive e di crescita dei loro figli, diventa fondamentale progettare un programma d'intervento insieme ad uno Psicologo dello Sport che possa aiutarli a capire e gestire il loro ruolo nella società sportiva. Questo permetterà di migliorare il loro coinvolgimento e di sentirsi più integrati, ma soprattutto di essere una parte attiva del sistema sportivo (Harwood e Knight, 2015).
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BIBLIOGRAFIA
Brackenridge, C.H., Bringer, J.D., Cockburn, C., Nutt, G., Pawlaczek, Z., Pitchford, A., & Russell, K. (2004). The Football Association’s Child Protection in Football Research Project 2002-2006: Rationale, design and first year results. Managing Leisure – An International Journal, 9, 30-46.
Brackenridge, C.H., Pawlaczek, Z., Bringer, J.D., Cockburn, C., Nutt, G., Pitchford, A., & Russell, K. (2005). Measuring the impact of child protection through Activation States. Sport, Education and Society 10(2), 239-256.
Fredricks, J. A., Simpkins, S., & Eccles, J. S. (2005). Family Socialization, Gender, and Participation in Sports and Instrumental Music. In C. R. Cooper, C. T. G. Coll, W. T. Bartko, H. Davis, & C. Chatman (Eds.), Developmental pathways through middle childhood: Rethinking contexts and diversity as resources (p. 41–62). Lawrence Erlbaum Associates Publishers.
Dohme, L. C., Bloom, G., & Knight, C. J. (2020). Understanding the behaviours employed by parents to support the psychological development of elite youth tennis players in England. International Journal of Sport and Exercise Psychology. Advance online publication.Gottzén, L. and Kremer-Sadlik, T. (2012) Fatherhood and youth sports: A balancing act between care and expectations. Gender & Society 26(4): 639-664.
Harwood, C. G. and Knight, C. J. (2015). Parenting in youth sport: A position paper on parenting expertise. Psychology of Sport & Exercise, 16, 24–35.
Keegan, R., Spray, C., Harwood, C. and Lavallee, D. (2010) The Motivational Atmosphere in Youth Sport: Coach, Parent, and Peer Influences on Motivation in Specializing Sport Participants, Journal of Applied Sport Psychology, 22:1, 87-105.
Lauer, L., Gould, D., Roman, N., and Pierce, M. (2010). Parental behaviors that affect junior tennis player development. Psychology of Sport and Exercise, 11(6), 487–496.
Ryan, R. M., and Deci, E. L. (2002). Overview of self-determination theory: An organismic-dialectical perspective. In E. L. Deci & R. M. Ryan (Eds.), Handbook of self-determination research (p. 3–33). University of Rochester Press.
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